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Una scommessa sulla capacità del l’amministrazione pubblica, a livello centrale ma soprattutto locale, di trasformarsi e recuperare efficienza nella gestione delle risorse pubbliche, europee ma anche nazionali. È questo il messaggio principale che si coglie dalle parole della commissaria europea alle Politiche regionali e alle riforme, Elisa Ferreira, e della ministra per il Sud, Mara Carfagna, in occasione della firma, a Roma, dell’Accordo di partenariato tra il governo italiano e la commissione europea per la gestione dei fondi strutturali 2021-2027. Si tratta di più di 75 miliardi di euro, di cui circa 43 miliardi di contributo europeo e il resto di cofinanziamento nazionale. Una decina di miliardi in più rispetto alla programmazione 2014-2020, soprattutto grazie all’aggiunta del fondo React-Eu, che saranno distribuite su 48 programmi operativi.
«Alcuni di questi sono già all’esame della commissione – ha ricordato la Ferreira – ma dobbiamo stringere i tempi. Speriamo che siano approvati tutti in la fine dell’anno». Se ciò non dovesse accadere, la nuova programmazione partirebbe con il piede sbagliato e le risorse dei programmi in ritardo verrebbero tagliate. «Sommate alle risorse del Pnrr – ha sottolineato la commissaria – portano gli investimenti complessivi europei in Italia a cinque volte quelli degli anni scorsi».
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