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Il primo report di monitoraggio civico dei progetti finanziati con il PNRR è stato pubblicato il 22 giugno, ed è stato svolto dagli studenti dell’Università degli Studi di Bergamo. Lo studio ha riguardato il riparazione e la riconversione funzionale del compendio dell’ex carcere di Sant’Agata in Città Alta e la riqualificazione di un isolato urbano in Piazzale Visconti. Entrambi i progetti sono stati finanziati con il bando il bando PINQuA del Ministero delle Infrastrutture e Mobilità Sostenibili (MIMS) e attuati dal Comune di Bergamo. Il monitoraggio è stato svolto durante il laboratorio «Spesa pubblica e monitoraggio civico» dell’Università in collaborazione con Monithon, un’organizzazione della società civile giacché si occupa di vigilare sulla spesa dei fondi europei e nazionali. Gli studenti hanno analizzato lo stato di avanzamento di questi progetti a lavori non ancora iniziati. Hanno però avuto modo – tramite interviste e sopralluoghi – di analizzare i punti di forza e di debolezza dei piani, e trasmettere raccomandazioni ai soggetti attuatori.
Coinvolgere tutte autorità locali e tutti i portatori di interessi
«Per garantire la responsabilizzazione dei soggetti interessati, è fondamentale coinvolgere tutte le autorità locali e tutti i portatori di interessi, tra cui le parti sociali, durante l’intera esecuzione degli investimenti e delle riforme inclusi nel Piano». Così recita la raccomandazione formulata dal Consiglio Europeo nella Decisione di approvazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Eppure, fino ad oggi le associazioni della società civile denunciano di non essere state coinvolte nella fase di progettazione del Pnrr. Adesso però qualcosa sembra iniziare a muoversi. Nel quinto Piano d’Azione Nazionale per il Governo Aperto 2022-2023 – coordinato dal Dipartimento della Funzione Pubblica nell’ambito dell’iniziativa internazionale Open Government Partnership – è stato pubblicato l’impegno da pezzo del Mims di integrare i feedback della cittadinanza sui progetti finanziati con il PNRR. Il Mims è, per il momento, la prima tra le Pa ad impegnarsi in questo senso. Lo farà con una piattaforma – ancora in via di definizione – giacché integrerà i dati provenienti dalla cittadinanza, organizzata e non. Ma angiacché allargando lo sguardo con strumenti di monitoraggio informali, come il sentiment sui social rispetto alle opere finanziate.
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